mercoledì 27 gennaio 2010

La speculazione sulle rinnovabili denunciata da Italia Nostra in Puglia


Ho ripetuto più volte che sono un convinto sostenitore delle fonti rinnovabili, nonché ANCHE del nucleare. Lo devo ricordare perché sto dedicando questo blog praticamente solo a ribattere alle tesi degli antinuclearisti, che in Italia coincidono prevalentemente con certi ambientalisti favorevoli SOLO delle rinnovabili. E non vorrei che in tal modo possa apparire a favore del nucleare e contrario alle rinnovabili. Non è così.


Questa premessa mi è sembrata necessaria, perchè da un po' di tempo comincio a chiedermi se dietro certe posizioni molto filo rinnovabili e molto antinucleari in realtà non si celino – oltre a motivazioni ideologiche – precisi interessi economici, ancorchè abilmente ammantati da ragioni di sostenibilità, di sicurezza e simili, .

Alcuni giorni fa ho riportato le posizioni di un esperto vero, G.B. Zorzoli, che con valide argomentazioni spiega perché tra gli antinuclearisti più attivi vadano annoverati gli industriali del gas.

E in più occasioni ho provato a spiegare l’assurdità di quanti contrastano il nucleare solo perché “troppo costoso” e però non hanno niente da ridire sul fotovoltaico, che di energia ne produce pochina ma a costi stratosferici.

Ora, a proposito di interessi da tutelare, leggete qui quanto afferma la sezione Sud Salento di Italia Nostra e poi chiedetevi se è davvero strano che la Puglia affermi con forza “no al nucleare”.

Il documento è piuttosto lungo, quindi riporto solo degli stralci, a partire dal punto in cui Italia Nostra prende atto « dell'ostinazione con cui alcune amministrazioni salentine e l'attuale amministrazione regionale pugliese, con esse, si stanno accanendo contro il territorio salentino, impiegando persino nostri soldi pubblici, per fare ricorsi a palese supporto di ditte private dell'energia, al fine di favorire la realizzazione dei loro impianti eolici e fotovoltaici di grande impatto ambientale sul territorio provinciale; impianti questi la cui totale incompatibilità col territorio salentino è messa in evidenza, a parole, nello stesso Piano Paesaggistico della Regione Puglia». […]
«La vera molla propulsiva di questo accanimento contro la natura e la storia del Salento sono i lauti finanziamenti pubblici elargiti alle ditte che si impegnano nell'eolico e nel fotovoltaico. Il giro d'affari che circola dietro questo catastrofico fenomeno […] è inimmaginabile. Le denunce giunte nei giorni scorsi da parte di stessi operatori nel settore fotovoltaico […] e da parte di eminenti magistrati salentini […] in merito all'anomalo afflusso di denaro che sta giungendo in questi mesi nel nostro territorio, e che fanno paventare manovre impressionanti volte al riciclaggio di denaro sporco, proprio in molti degli impianti in fase di realizzazione, ci costringe a chiedere pubblicamente […] alla Magistratura di intervenire per accertare quanto sta avvenendo».

E prosegue parlando di «spiacevole e lurida speculazione delle "pale d'oro" e dei "pannelli d'argento", spesso anche intrisa e lubrificata con tangenti, come diverse inchieste giudiziarie hanno già smascherato in diversi luoghi e regioni del Sud Italia».
E ancora: «Prendiamo anche serio atto che eccezion fatta per la domanda di manodopera presente nelle prime settimane durante le installazioni iniziali degli impianti, a regime il numero di occupati sarà irrisorio, con beffa anche di chi oggi viene illuso, nella crisi, di un buon posto di lavoro! Ai proprietari terrieri locali, che oggi si ingannano prospettando guadagni facili affittando i loro terreni per impianti di fotovoltaico, resterà con tutta probabilità l'esoso dovere di risanare, a fine vita degli impianti, le loro proprietà, bonificandole spendendo tutto ciò che han guadagnato! I nostri amministratori stanno semplicemente aprendo la strada ad una colonizzazione energetica selvaggia del territorio della Provincia di Lecce da parte delle grandi aziende esterne dell'energia, come denunciava sarebbe accaduto, già nel 2007, il coraggioso consigliere, Giuseppe Basile, poi purtroppo barbaramente assassinato».

Italia Nostra c'è andata giù dura. E, credo, con tutte le ragioni del mondo. Che occorrerebbe indagare per benino, perchè delle fonti rinnovabili abbiamo bisogno, e soprattutto avremo bisogno in futuro, quando la loro diffusione dovrà necessariamente diffondersi. E in questa ottica le vicende denunciate da Italia Nostra (peraltro piuttosto generalizzate nel nostro Sud) non solo non aiutano, ma possono creare i presupposti di contrasti viscerali.
Nel frattempo guardiamo con attenzione, dritto negli occhi, chi viene a dirci che il nucleare è una sòla, mentre le rinnovabili ... quelle si.

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