giovedì 24 marzo 2011

La sostenibilità economica delle rinnovabili secondo l'Autorità per l'energia

Ancora a proposito di rinnovabili e di incentivi al fotovoltaico, mi si consenta di consigliare - a quanti vogliono farsi un'idea della realtà - la lettura di quanto afferma l'Autorità per l'Energia (AEEG). C'è ampia scelta, tra le relazioni annuali e le audizioni del presidente dell'Autorità al Parlamento. Tutta roba reperibile sul sito dell'AEEG. Qui, per brevità, riporto integralmente la parte sulle rinnovabili del comunicato stampa del 7 febbraio 2011. Uno stralcio sintetico, ma esauriente.

«L'Autorità ha espresso ripetutamente, nel corso degli ultimi anni, la convinzione che le fonti rinnovabili costituiscano, per il nostro Paese, una grande opportunità non solo per quanto strettamente attiene la diversificazione delle fonti e la protezione ambientale, ma anche per la ricerca, la filiera industriale e l'occupazione. Proprio per questo, i sistemi di incentivazione ed i relativi oneri di sistema in bolletta dovrebbero essere definiti e dimensionati con criteri di massima efficienza e secondo livelli di sicura sostenibilità.
«Per le bollette degli italiani si profila invece il rischio di una stangata rinnovabili per effetto di un sistema di incentivi, fra i più profittevoli al mondo, con un impatto crescente in bolletta: dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati ai 3,4 del 2010 e nel 2011 potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro.

«Nel dettaglio, dal 2001 ad oggi, gli italiani hanno pagato oltre 23 miliardi di euro in bolletta per il sistema Cip 6 (a sostegno alle fonti rinnovabili e assimilate) e, nonostante la prevista risoluzione anticipata delle convenzioni, i costi potrebbero nuovamente aumentare per effetto di recenti leggi che hanno riconosciuto incentivi Cip 6 anche agli impianti alimentati da rifiuti. Nel 2010 il Cip 6, con esclusivo riferimento alle fonti rinnovabili, ha comportato un onere di 0,78 miliardi di euro. Se ad esse si sommano le fonti assimilate, il costo complessivo scaricato in bolletta è stato pari a circa 1,8 miliardi di euro.

«Ad appesantire le future bollette, vi è poi il possibile raddoppio dei costi a 1,6 miliardi di euro (il comunicato dice 1,6 milioni, ma è una evidente svista, come si può verificare dalla relazione estesa - ndr) legati all'eccesso di offerta di certificati verdi ed alla crescita esponenziale degli incentivi al fotovoltaico, (aumentati da 300 milioni di euro del 2009 a 826 milioni nel 2010) e l'eventualità di triplicare nel 2011. Infatti, secondo le migliori stime ad oggi possibili, se tutti gli impianti che cono stati dichiarati terminati (salvo gli indispensabili ed urgenti controlli) entrassero realmente in esercizio entro il 30 giugno 2011, in Italia potrebbero esserci a quella data 180.000 impianti fotovoltaici, con una potenza installata di 6.500 MW, una producibilità di 8 TWh e un conseguente costo per il sistema elettrico prossimo ai 3 miliardi di euro su base annua.
«Se a questi impianti si aggiungessero i 3.000 MW preventivati con il decreto 6 agosto 2010, l'obiettivo nazionale al 2020 per il fotovoltaico, verrebbe raggiunto già nel 2013, con 7 anni di anticipo ed a costi molto più elevati per il sistema, sulla base di tecnologie più costose e meno efficienti rispetto a quelle che potrebbero svilupparsi nei prossimi anni.

«Infine vi è la tariffa fissa onnicomprensiva che ha comportato un costo in bolletta di circa 112 milioni di euro nel 2009, 212 milioni nel 2010 con previsione di rapida crescita per l'entrata in esercizio di nuovi impianti.

«Tutto ciò impatta sulle già evidenti criticità a livello di reti; criticità relative alla saturazione virtuale (per effetto della prenotazione di capacità di trasporto a fini speculativi, senza che poi vengano realizzati gli impianti) e di saturazione reale che, in alcune zone del paese, già oggi non consente di trasportare tutta la produzione elettrica da rinnovabili immessa in rete».

1 commento:

  1. Pare da quel che tu scrivi che tu voglia attribuire problemi reali, segnalati dall'AEEG e che riporti, alle fonti rinnovabili, e non come sarebbe corretto e come in effetti fa l'AEEG a sbagliate politiche di incentivazione (politiche fatte da governanti evidentemente lenti e incapaci). E' un dato di fatto che sul fotovoltaico si è sbagliato, ti invito a leggere le cifre del GSE che trovi qui (http://www.gse.it/GSE%20Informa/Pagine/FOTOVOLTAICO,AGGIORNAMENTODELNUMERODEGLIIMPIANTIEDELLAPOTENZAINSTALLATAAL28FEBBRAIO2011.aspx), più aggiornate di quelle del rapporto completo del'AEEG (potresti anche inserire i link ai documenti completi, non costa nulla: http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/11/006-11pas.pdf): potenzialmente avremo al 30 giugno 2011 3954 MW di impianti fotovoltaici che usufruiranno dei generosi incentivi 2010 solo grazie a una proroga prevista dalla legge 129/2010 promossa dallo stesso governo che pochi giorni fa si è svegliato ed ha azzerato tutto. Per dare un'idea al 31/12/2010 gli impianti FV collegati erano pari a 3.247 MW.
    Quanto alla tua insistenza sulla "criticità delle reti", puoi anche riportare i suggerimenti dell'AEEG: la saturazione virtuale come puoi vedere è un problema burocratico, per la saturazione reale la proposta non è quella di ridurre le fonti alternative, ma semplicemente di adeguare la rete e realizzare sistemi di accumulo. Tant'è che anche nella prima parte del rapporto l'AEEG auspica un continuo adeguamento e rinnovamento della rete volto a renderla più efficente ed a favorire la liberalizzazione.

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