domenica 18 aprile 2010

Tranquilli, sul nucleare forse stiamo scherzando!

Il “tranquilli” del titolo è ovviamente rivolto a chi è contrario al nucleare. Per chi, come chi scrive, è convinto che si tratti di una opzione indispensabile (che in futuro dovremo perseguire in ogni caso, anche se, poi, a esclusivo vantaggio di altri Paesi) le cose si mettono male. Tanto per cambiare.

Il fatto è questo. Con ancora nelle orecchie lo strombazzato accordo nucleare italo-francese dei giorni scorsi, venerdì scorso il nostro Consiglio dei ministri avrebbe dovuto fare il grande passo sull’indispensabile Agenzia nucleare, approvandone lo Statuto e le nomine, in ritardo ormai da 5 mesi.
Invece niente da fare: se ne riparla a maggio. Pare che i Ministeri dello Sviluppo economico e quello dell’Ambiente non riescano a mettersi d’accordo né sul testo dello statuto, né sulle nomine. I soliti grandi problemi italiani.

Ovviamente basterebbe che Berlusconi si ricordasse di essere un politico del “fare” e mettesse in riga la Prestigiacomo (Ambiente) e Scajola (Sviluppo economico), ma c’è da giurare che di questi tempi abbia altro cui pensare.
In ogni caso, ora come ora, visto l’accumulo di ritardi su tutti gli aspetti del nucleare (nomine, Agenzia, depositi di stoccaggio, siti eccetera) è ben difficile che si riescano a rispettare i tempi che tuttavia il Governo continua a sbandierare. Cioè mettere la prima pietra della prima centrale entro il 2013.

Anche perché dalla metà di quell’anno (sempre che non ci siano clamorose sorprese nei prossimi giorni all’interno della coalizione governativa) dovremmo essere di nuovo in campagna elettorale. E mutatis mutandis, ci ritroveremmo nella situazione che abbiamo appena vissuto con le elezioni regionali: nucleare? meglio non impegnarsi per non perdere voti.

Strada in salita, dunque? Altro che salita, qui finisce che le imprese nucleari, più che ingegneri, dovranno assumere alpinisti. E, intanto, chi glielo dice a Enel, Edf, Confindustria, Ansaldo eccetera che è stato tutto uno scherzo?

2 commenti:

  1. Probabilmente non si trovano d'accordo perchè non è stato fatto (è una mia deduzione) alcun conto di impatto delle centrali nucleari sull'economia Italia, ma soprattutto perchè l'Italia non ha una politica energetica basata sull'efficienza e sul risparmio (politiche concrete e reali).
    Prima di creare centrali nucleari, occorre fare un impatto economico (non su quanto costa...e purtroppo i dati che sento sono sempre e solo costi di costruzione!). Infatti la stessa IEA fa monito e sottolinea delle conclusioni interessanti: http://www.iaea.org/NewsCenter/Statements/DDGs/2008/sokolov121108.html

    Faccio notare che ad oggi ogni edificio nuovo e riqualificato, può essere quasi autosufficiente dal punto di vista energetico, su base annua. Riflessione "e se si rifanno tutti gli edifici?" (Hp per assurdo?, economicamente avremmo solo vantaggi)

    Ad oggi c'è da rifare completamente la rete di dispacciamento dell'energia elettrica, improntata sulla grossa distribuzione e non sulla piccola. Questo scenario alternativo non è stato valutato.
    Non è stato preso in considerazione uno sviluppo ambientale della cogenerazione (se ogni piccolo comune provvedesse a creare la sua piccola centrale a cogenerazione, fatta con criterio, si diminuirebbero gli sprechi distributivi e si riscalderebbero le case).
    Non si sta finanziando la cultura del risparmio energetico.
    Non si sono valutati gli indotti di tutte le attività connesse (almeno io non le ho trovate ... speriamo ci siano a questo punto)...ovvero il nucleare renderebbe economicamente svantaggioso mettere un pannello fotovoltaico, piuttosto che uno solare termico ... insomma bloccherebbe anche la convenienza di una casa energeticamente autonoma! Diventeremmo persone come gli americani, i francesi che non danno valore all'energia e la sprecano o come amo definirli "obesi energetici"! (con questo non dico che non ci siano sforzi per diminuire gli sprechi ... affermo che sono molto più difficoltosi).
    Concludo con un'affermazione della IEA "Nuclear power has a strong potential as a chosen energy source but it is not a magic solution for all cases. Specific conditions in the country have to be taken into account."
    Qui in Italia abbiamo altre risorse ... tra le più importanti la nostra testa (se parliamo di risparmio), PMI e le microimprese (se parliamo di efficienza)!
    Il ministro Prestigiacomo questo lo sa ...http://www.campagnaseeitalia.it/ o sta cominciando a capirlo ... e la domanda è favoriamo le grandissime aziende (AREVA) o le piccole imprese (chi fa isolanti, chi li posa, chi fa cogeneratori, pannelli fotovoltaici, solari termici ecc...............)

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  2. Non sono d'accordo, le centrali nucleari servono per la produzione di energia elettrica, mentre l'efficenza degli edifici riguarda la loro climatizzazione inverno e estate. Nel senso che come paradosso se tutti gli edifici fossero in classe almeno B, comunque servirebbe più energia elettrica di quella che già oggi si consuma, proprio per alimentare le pompe di calore e gli impianti di circolazione forzata dell'aria (queste utenze si sommerebbero a quelle già presenti in modo normale: luci, elettrodomestici, ...).
    Comunque, la detrazione al 55% per la riqualificazione energetica esiste già ed è un gran bello incentivo, quindi non è giusto dire che lo stato se ne frega, cosa dovrebbe fare di più? Regalare le ristrutturazioni?

    Noi come italia abbiamo bisogno di staccarci dalle fonti fossili che oggi monopolizzano la produzione dell'elettricità inquinando a stramanetta.
    Io rilancio con Caorso:

    http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=723358&lang=it

    Nucleare: Recchi (Ge), Caorso potrebbe essere pronta in 2014 (Rep)

    ROMA (MF-DJ)--"L'Italia potrebbe avere la sua prima centrale nucleare in
    meta' tempo e con la meta' della spesa rispetto ai programmi attuali. Basta
    interrompere il decommissioning di Caorso e ricostruire dalle strutture
    esistenti". Cosi' Giuseppe Recchi, presidente e a.d. di General Electric per
    il sud Europa, secondo quanto riportato da Repubblica.

    "Caorso e' stata costruita da Ansaldo nucleare su progetti e brevetti Ge -
    continua Recchi - abbiamo fatto degli studi preliminari con i nostri
    ingegneri e i lavori di decommissioning non hanno pregiudicato la
    possibilita' di un ammodernamento della centrale, che potrebbe garantire
    circa 900 Mw co soli due anni di lavori e due anni d'investimenti".

    Il costo va paragonato ai 4-4,5 miliardi di euro che Enel e EdF stimano di
    dover sborsare per realizzare il primo Epr da 1.600 Mw, anche se Recchi
    sottolinea che tornare a Caorso non e' un modo per fare concorrenza al piano
    italo-francese: "i progetti non sono assolutamente alternativi, sia per
    dimensione che per tempistica, le centrali dell'Enel saranno operative dal
    2020". red/fra

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