sabato 3 aprile 2010

Ricerca scientifica che guarda al futuro

Segnalo una notiziola che a me ha colpito parecchio.
Mi sono imbattuto su un lancio dell’Agenzia APCom, relativa ad una ricerca USA finalizzata a realizzare nuovi elaboratori di dati (server di dimensioni aziendali, per intenderci) a basso consumo energetico.
Al promotore della ricerca, tale Nam Sung Kim dell’università del Wisconsin, la US National Science Foundation (NSF) ha dato un Career Award, un premio alla carriera.
Mi sono chiesto qual era la grande rilevanza della ricerca, visto che a me sembrava un obiettivo di efficienza energetica encomiabile, ma tutto sommato di nicchia: una delle tante piccole azioni da fare in una logica di maggiore efficienza di sistema.
Poi ho visto le cifre e sono rimasto sbalordito. I consumi elettrici dei server americani (occhio: solo degli USA e solo dei grandi server, non dei PC domestici o dei singoli PC aziendali) sono raddoppiati negli ultimi 7 anni, raggiungendo l’incredibile spesa di 30 miliardi di dollari nel 2008. Una cifra che continua a crescere di anno in anno. È evidente che utilizzare server che consumino il 10% in meno (ma la ricerca del prof. Kim punta a molto di più) vuol dire un risparmio di 3 miliardi di dollari l’anno, a crescere in futuro, e solo negli USA.

Sono già convinto delle enormi potenzialità insite nelle nuove tecnologie per ’efficienza energetica, ma mi sa che dovrò comunque rivedere al rialzo le mie convinzioni.

Però non è questa la notiziola che volevo sottolineare. La notiziola è proprio nel Career Award.

Da noi i premi alla carriera si danno alla fine di una luminosa carriera scientifica. Che so, immagino che un bel premio alla carriera in Italia lo si potrebbe dare al prof. Giorgio Salvini, che in questi giorni compie 90 anni e che ha svolto un ruolo davvero importante per la fisica italiana.

In America no. La logica è diversa. A insospettirmi è stato il gran numero di “premi alla carriera” elargiti ogni anno dalla NSF: ho abbandonato l’idea di contare solo quelli dati nei primi 3 mesi del 2010 dopo averne contati una trentina.

Dov’è la differenza con l’Italia? Sta nel fatto che negli USA i “premi alla carriera” sono dati a giovani ricercatori all’inizio della carriera, che cioè dimostrano – con progetti e ricerche - di poter svolgere una futura luminosa carriera. Capito la differenza? E per sovrappeso, con il premio negli USA si danno anche congrui finanziamenti per poter proseguire le ricerche (che variano parecchio da caso a caso, ma quelli assegnati a Sung Kim, che mi sono sembrati relativamente “medi”, sono stati di quasi mezzo milione di dollari distribuiti in 5 anni).
Qualcuno si chiede ancora perché la ricerca scientifica italiana non tiene il passo con gli altri Paesi?

1 commento:

  1. Signor Aldo,
    Ho da poco scoperto questo blog e la voglio ringraziare per il lavoro fatto. Ho pubblicato alcuni video su youtube sul tema energia http://www.youtube.com/user/robz40 e ho linkato al suo blog perche' facilita di molto il compito (tutto volontario) di rispondere alle consuete obbiezioni.
    Bel lavoro, complimenti.
    Roberto

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