mercoledì 17 marzo 2010

Impianti di terza generazione e costi del kWh

Modesto consiglio di lettura. Una breve scheda sugli Impianti nucleari di III generazione, realizzata dall’ENEA e che ho trovato  sul sito NuclearNews.it.
Scheda sintetica ma di lettura non facile, perché molto tecnica e con eccesso di termini in inglese.
Ad esempio ci troverete informazioni sui costi O&M, senza che nessuno vi spieghi che cavolo siano gli O&M (Operation and Maintenance, cioè tutte le operazioni di conduzione e gestione di un impianto), oppure frasi tipo «il costo di capitale overnight livellato sulle prime 4 unità e comprensivo delle penalizzazioni first-of-a-kind (FOAK)» che onestamente non mi sembra di facilissima interpretazione per un non addetto ai lavori. E purtroppo potrei continuare con molti altri esempi.

Tuttavia ne consiglio caldamente la lettura, perché, con un po’ di sforzo, offre un’idea sufficientemente adeguata sulla complessità dei discorsi che riguardano l’energia nucleare, nonché molte informazioni per comprendere alcuni aspetti tecnici che non possono essere ignorati nel dibattito nucleare.

Di rilievo, a mio avviso, soprattutto le tabelline dell’ultima pagina, ove chi ha voglia di farsi due conti può scoprire dati esatti sulla produzione dei rifiuti di bassa, media e alta attività, sull’occupazione di terreno, sulle quantità dei diversi materiali utilizzati, sui costi dell’energia prodotta (sia in dettaglio, sia aggregati) e altro ancora.

Cito solo il dato sui costi del kWh prodotto, che è valutato tra 5,5 e 7,8 centesimi di dollaro (3,9 – 5,7 centesimi di euro) tutto compreso, inteso, cioè, come costo medio dell’elettricità prodotta comprensivo di costi di capitale, interessi passivi, esercizio, manutenzione, combustibile, trattamento rifiuti e decommissioning finale attualizzato alla data di inizio esercizio della centrale.

La variabilità del costo è legata alla valutazione dell'investimento capitale per la costruzione dell’impianto, che varia da 2 a 3,2 milioni di dollari per MW installato (1,5 – 2,3 milioni di euro) per gli impianti a regime, non per i prototipi come gli EPR in costruzione a Olkiluoto in Finlandia o a Flamanville in Francia.

In ogni caso è evidente la competitività del nucleare, con costi che - ripeto - prevedono anche il trattamento dei rifiuti e il decommissiong finale.

5 commenti:

  1. Per via della superfice occupata, andando con google earth su caorso tutta la centrale mi pare ben più grande dei 0,25 ettari riportati nel documento. Direi un 0,7 kmq.

    Ma poi per via di quel documento "segreto" dell'EDF sulla modalità "ultra-pericolosa" dell'EPR non si è saputo più niente? Se trattasi di bufala o altro?

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  2. La centrale di Caorso occupa una superficie di 200 mila mq, tutto compreso (20 ha). Va tuttavia detto che l'occupazione del territorio dipende più dalle norme nazionali che dagli aspetti tecnici. In Italia, ad esempio, intorno alla centrale era prevista una "zona di rispetto" che allargava parecchio il territorio occupato (vedi appunto la centrale di Caorso su Google Earth). In Francia, invece, questa zona non c'è (del resto non ha molto senso rispetto al rischio nucleare) e il perimetro delle centrali è molto stretto intorno agli edifici. In tal senso i dati del documento Enea citato da Crispi sono corretti: fuori dal muro perimetrico si è a meno di 100 metri dal reattore.
    Nel caso delle centrali EPR da 1.600 MW lo spazio occupato è esattamente il doppio di quello di Caorso, ma anche la potenza

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  3. Ma il deposito temporaneo delle scorie non è staccato, o è sempre dentro il doppio guscio di cemento armato? Uffici vari, parcheggi, tralicci dell'alta tensione, trasformatori, è tutto dentro i 200 mila mq? (dico sempre per caorso).

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  4. si, tutto dentro. però è solo il reattore dentro il guscio, la piscina del combustibile è in una zona controllata (sia aria che tutto) dentro cemento armato, di fianco al reattore ma fisicamente staccato (esternamente sono uniti, ma puoi considerare come la cassaforte di una banca, il reattore è dopo l'ultima porta, il combustibile quella prima, poi viene gli uffici e poi l'esterno e la strada), uffici ed altro sono tutti fuori dalla zona controllata, ma sempre entro i 200.000mq. guarda le foto da google map e ti rendi conto che è tutto dentro questa estensione di territorio. i trasformatori si riconoscono bene

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  5. Non che faccia molta differenza, però guardando meglio con google earth (che ha il righello per misurare le distanza), io rilevo un rettangolo di 700m per 430m, alla fine escono un 0,3 kmq, non so dove avevo misurato in passato quei 0,7kmq, evidentemente mi ero tenuto un "pelo"(!) lasco...

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