venerdì 12 febbraio 2010

Aiuto!! Ci stanno circondando

Finora potevamo guardare a sud e non sentirci soli. A nord, nord-est e nord-ovest da decenni non si possono volgere gli occhi: ben 13 centrali francesi (6), svizzere (4), tedesche (2) e slovene (1) circondano le nostre Alpi a distanza ravvicinata, inferiore a quella che separa Venezia, tanto per dire, dalla vecchia centrale italiana di Caorso, spenta dopo il referendum del 1987.
Ma a sud il panorama cambia. Ci sono solo le spiagge, c'è il sole e c'è una piacevole brezza marina che rinfresca gli aperitivi sotto le incannucciate fiorite. E nemmeno l'ombra di una centrale nucleare all'orizzonte. Niente che possa distoglierci dalle piacevoli fantasie vacanziere, o ricordarci, ad esempio, che dovremo tornare a lavorare, o addirittura – orrore! – che la ridotta competitività del nostro sistema produttivo potrebbe avercelo cancellato, il posto di lavoro.

Ma anche le cose più belle hanno una fine. E, infatti, pure i Paesi nord-africani si stanno dando da fare per estrometterci dal progredito club dei Paesi no nuke.

Da sinistra a destra, guardando le coste africane dalla sdraio che utilizzo sulla bella e denuclearizzata spiaggia di Selinunte, 2 centrali nucleari sono state annunciate in Egitto, la prima delle quali già ai nastri di partenza. E purtroppo non sul mar Rosso ai confini con il Sudan, ma sulla costa mediterranea di El-Dabaa.
La Libia per ora è più affidabile, non avendo ancora approvato programmi operativi che prevedano centrali nucleari. Ma occorre comunque vigilare, perché anche a Tripoli pare ci stiano facendo su un pensierino. Trattative sono in corso con la Francia e la Russia.
Dei tunisini, invece, proprio non ci si può fidare. Non solo hanno intenzione di realizzare la prima centrale nucleare, ma zitti zitti, hanno già presentato il progetto all’IAEA (l’agenzia internazionale di controllo, che lo ha approvato) e stanno procedendo con gli studi tecnico economici per avviare i lavori. Il progetto prevede che la centrale entri in servizio entro il 2020.
Idem per l'Algeria, che – secondo quanto affermato dal ministro dell'Energia, Chakib Khelil – avrà anch'essa la sua prima centrale nel 2020.
E infine la batosta peggiore, quella che proprio non mi sarei aspettato, da parte del Marocco. E dire che la scorsa estate, se non fosse stato per la crisi economica, avevo addirittura pensato di farmi una settimana in un villaggio ad Agadir. Beh! I marocchini non ti hanno messo su un piano industriale che prevede addirittura 2 – vi rendete conto? Non una: due - centrali da 1.000 MW?

Ditemi voi. Ma questi qui – marocchini, tunisini, algerini ed egiziani - i conti, se li sanno fare? Non hanno il deserto con tanto sole e tanto vento? È vero che hanno in programma anche grandi investimenti nelle fonti rinnovabili (e ci mancherebbe: se non li fanno lì…. ), ma perché anche il nucleare?

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono liberi e non moderati. Verranno solo eliminati quelli eccessivamente volgari o strumentali per fini estranei al blog e ai suoi argomenti.
L'unica preghiera è di firmare i propri commenti, anche solo con il nome.