domenica 22 novembre 2009

Nucleare e informazione utile

Sergio è mio amico da circa 30 anni. E' laureato in lettere, ha un impiego di responsabilità in una azienda di trasporti ed anche politicamente impegnato.

Lo scorso inverno gli si è rotta la caldaia del gas: continuava a funzionare per l'acqua calda, ma non più per il riscaldamento. Mi ha chiesto di dargli un'occhiata, ma siccome neanche io avrei saputo dove mettere le mani, ha chiamato il tecnico della manutenzione. Una caldaietta a gas è una cosa un po' troppo complicata per noi

Sergio è un convinto oppositore del nucleare. Per vari motivi. Siccome io, invece, fono favorevole, è un argomento su cui ci capita di confrontarci. Non starò qui a dire perchè io si e perchè lui no. Osservo solo - come gli ho fatto più volte notare - che un sistema energetico è qualcosa di molto complesso. Molto, ma molto più complesso di una caldaietta a gas. Però per la caldaia Sergio si rivolge ad un tecnico (che, per inciso, dato che era molto vecchia, gliela ha fatta cambiare) ma sull'opportunità di utilizzare l'energia nucleare no. Ne sa abbastanza da ritenere che l'Italia ne deve fare a meno. Ovviamente quando può si informa, peccato che secondo me (è quello di cui lo accuso) tende a leggere solo le informazioni che confermano le sue convinzioni. Legge cioè prevalentemente informazioni tendenziose, non informazioni utili.
E qui lui si incazza: "Quali sarebbero le informazioni utili? Quelle che confermane le tue, di convinzioni?"

Allora preciso cosa intendo per informazioni utili.
La nostra società è (o meglio: dovrebbe essere) democratica, tecnologicamente avanzata, complessa, in continua evoluzione, basata su principi di mercato.
Ecco, una informazione "utile" dovrebbe essere adeguata a questa realtà. E quindi critica (è la base della democrazia), non generica (tecnologie e sistemi avanzati), in costante aggiornamento (complessità ed evoluzione), concreta (mercato) e basata su dati di fatto (non ispirata, ad esempio, a fondamentalismo ideologico o religioso).

L’informazione attuale va in questa direzione? A me sembra di no.
Il problema non è tanto che dell’informazione si è fatto un feticcio, dando per scontato che sia sufficiente spargerne in quantità e dimenticando che l’informazione di per sé – poca o molta che sia – non corrisponde a “conoscenza”. È proprio il tipo di informazione che non va, visto che, ad esempio, i cittadini sono sempre più spesso chiamati a dare la loro opinione su politiche e scelte che implicano aspetti tecnologici, economici e sociali talmente complessi e talmente tecnici che anche i cosiddetti esperti hanno difficoltà ad affrontarli.

Insomma questa società ha bisogno di accrescere il livello di conoscenza (e poi anche di partecipazione), mentre l’informazione che gira è prevalentemente generica, mirata solo (e sottolineo solo) ad accrescere audience e vendite da un lato, la tendenza a delegare la riflessione e la critica dall’altro.

Ho aperto questo blog per tentare di creare una comunità di persone - piccola o grande che sia, non importa - che abbia voglia di confrontarsi su temi come questo. Che lego al tema dell'energia e dello sviluppo sostenibile perchè mi sembra che sia oggi il tema fondamentale per il nostro futuro.
La nostra civiltà è stata tante cose. Oggi è una civiltà energetica: non c'è un solo gesto, una sola azione che non preveda un consumo di energia. Il che implica scelte complesse su come e dove reperirla, come e dove produrla, come e dove utilizzarla. E su queste cose è indispensabile una informazione, appunto, utile, aggiornata, critica e concreta (non ideologica). Di cui mi sembra ci sia una enorme carenza.

Personalmente posso fare molto poco. Personalmente possiamo fare poco. Ma insieme possiamo fare molto.

1 commento:

  1. Ciao! Come ti capisco. Bisogna diffondere molta più informazione e sensibilizzare le persone, spinte a rifiutare il nucleare solo sulla scia di vecchie ideologie.

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